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per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2008-12-08 vertice Ue a bruxelles. Scajola: saranno riviste le direttive sulle energie rinnovabili Frattini: "Clima, Italia insoddisfatta" "Vogliamo proteggere le nostre imprese, servono altri passi avanti. Anche la Germania è d'accordo" Italia prima per la "vergogna ambientale" (5 dicembre 2008) Prestigiacomo: "A Poznan per capire che cosa faranno Usa e Cina" (30 novembre 2008) "Clima, drammatico il no italiano" (21 ottobre 2008) Franco Frattini (Reuters) BRUXELLES - "Si stanno facendo passi avanti ma non siamo ancora soddisfatti". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, facendo il punto del negoziato sul pacchetto clima-energia dell'Ue in corso a Bruxelles. L'Italia, ha detto Frattini, "non è soddisfatta su alcune delle sue richieste imprescindibili. Entro mercoledì la presidenza di turno dell'Ue presenterà una nuova proposta di ulteriore compromesso". DECISIONE ALL'UNANIMITA' - La decisione finale sul pacchetto clima-energia sarà in ogni caso adottata dal Consiglio Europeo all'unanimità. In occasione del Consiglio esteri che ha preparato i lavori del vertice Ue di giovedì e venerdì prossimi "è stata ribadita la volontà di chiudere con un buon compromesso" ha poi aggiunto Frattini. Come Italia, ha detto ancora il responsabile della Farnesina, "abbiamo alcune red-lines; in primo luogo la difesa di alcuni settori dell'industria manifatturiera". Servono ulteriori "passi in avanti", ha aggiunto, anche se uno è già stato fatto attraverso l'introduzione di parametri che serviranno ad identificare i settori più a rischio. Settori che per l'Italia devono comprendere anche quelli del cemento, della ceramica e della carta. "ALTRI PIU' DURI DI NOI" - L'Italia non è stata però la sola a fare la voce grossa. "Ci sono molti Paesi che in modo assai più drastico dell'Italia hanno detto di non poter accettare il compromesso - ha evidenziato Frattini -. Se non si individuano i settori industriali per i quali consentire deroghe, non credo sia possibile trovare un compromesso". Secondo Frattini, anche il cancelliere tedesco Angela Merkel condivide la posizione italiana. E citandola ha spiegato: "Non possiamo approvare sacrificando posti di lavoro nel nostro Paese"a COSTI E BENEFICI - Frattini ha preso parte al vertice Ue dopo che alla conferenza internazionale di Poznan l'Italia è stata "premiata" con il "Fossile del giorno" e il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo accusato di sabotare il pacchetto su clima e energia. A ottobre c'era stato uno scontro in sede di Consiglio Ue a Lussemburgo tra la stessa Prestigiacomo e il commissario europeo all’Ambiente Stavros Dimas. Il governo italiano aveva chiesto in quella sede di avviare un tavolo che mettesse nero su bianco il rapporto costi/benefici del pacchetto clima trovando alla fine un accordo per la firma del documento entro l'anno. PIANO CLIMA - "Vogliamo proteggere le nostre imprese - ha spiegato il ministro -. Abbiamo presentato alcune richieste che sono assolutamente indispensabili per l'economia italiana". Frattini ha rilevato che "la proposta di compromesso che si trova sul tavolo oggi è molto migliore di quella di ottobre. Sono stati fatti dei progressi e spero che la presidenza francese presenti una proposta sulla quale raggiungere un accordo". L'Italia - ha ribadito Frattini - "vuole l'intesa ma non possiamo colpire la nostra economia in questo momento di crisi economica e finanziaria". ENERGIE RINNOVABILI - Oltre a Frattini, a Bruxelles c'è il responsabile delle Attività economiche Claudio Scajola. E proprio quest'ultimo ha spiegato che la richiesta italiana per una clausola di revisione per la direttiva delle energie rinnovabili al 2014 "è stata accettata". Sul tavolo, insieme ad altri punti, resta da negoziare un'altra richiesta italiana per ottenere una revisione dell'intero pacchetto clima-energia dopo la Conferenza mondiale sul clima di Copenaghen, a fine 2009. 08 dicembre 2008
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2008-12-08 Frattini polemico con la Ue "Insoddisfatti dei negoziati" Il ministro: "Disaccordo su punti essenziali". Toni duri anche dalla Merkel di ALBERTO D'ARGENIO BRUXELLES - L'Italia è pronta a bloccare il pacchetto climatico dell'Unione europea che dovrebbe essere approvato definitvamente venerdì dai leader del Vecchio Continente. L'altolà - l'ultimo di una lunga serie - è arrivato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, a Bruxelles per una riunione con i colleghi dei Ventisette chiamata a preparare i lavori del vertice Ue del fine settimana. Intanto anche la Cancelliera Angela Merkel ha alzato i toni, annunciando che la Germania non farà passare un accordo che dovesse danneggiare le sue industrie. Frattini ha parlato di "passi avanti" rispetto alle proposte iniziali e ha annunciato che entro mercoledì la Francia, presidente di turno dell'Ue, presenterà una nuova bozza di compromesso. E da lì partiranno i negoziati dei leader europei sul dossier climatico, il pacchetto chiamato a dare seguito al Protocollo di Kyoto, che scade nel 2012, con un impegno Ue a ridurre le emissioni di Co2 del 20% entro il 2020, ad aumentare efficienza energetica e incidenza delle fonti rinnovabili entro lo stesso anno. "Sono stati fatti passi avanti - ha detto il titolare dell Farnesina - ma l'Italia non è ancora soddisfatta. Ci sono alcune richieste imprescindibili e visto che il testo dovrà passare all'unanimità le difenderemo". Tra queste la possibilità di rivedere l'intera strategia nel caso di fallimento del negoziato mondiale sul post-Kyoto del prossimo anno e la difesa del comparto manifatturiero dall'ineluttabile delocalizzazione in caso di fallimento dei negoziati planetari. Roma chiede anche di sfilare alcuni settori, tra cui il termoelettrico, dal sistema di quote per inquinare a pagamento. "Con un po' di buona volontà si potrà trovare un compromesso - ha concluso Frattini - ma senza i nostri punti non potremo dare via libera". Sulla stessa linea Claudio Scajola, ministro per lo sviluppo economico, anch'egli a Bruxelles per preparare il vertice Ue. Dopo aver enfatizzato "gli enormi passi avanti" fatti fin qui, Scajola ha annunciato che l'Italia ha ottenuto una clausola di revisioni sulle rinnovabili. In breve: entro il 2020 l'Ue dovrà portarle al 20% del proprio mix energetico (per l'Italia la quota è 17%), ma nel 2014 ci sarà un rapporto della Commissione Ue sui progressi fatti dai singoli paesi e, nel caso di ritardi, una ridiscussione su come centrare gli obiettivi. Insomma, l'Italia, che parte da un misero 5%, spera di poter avere una serie di facilitazioni per raggiungere il traguardo in tempo utile. Ma nella truppa degli scontenti non c'è solo il governo italiano. Si negozia con i paesi dell'Est Europa, guidati dalla Polonia, che chiedono un fondo di solidarietà per auitare le loro industrie a carbone ad essere ammodernate. La Francia ci sta, ma alcuni governi, come quello britannico, si oppongono. E oggi ha fatto sentire la sua voce anche Angela Merkel: madrina del pacchetto, lanciato proprio durante la presidenza tedesca dell'Ue dello scorso anno, in un'intervista alla Bild ha detto che non appoggerà una strategia che possa mettere a rischio l'occupazione tedesca. La richiesta è di sfilare l'indutria pesante dal sistema delle quote. (8 dicembre 2008)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2008-12-08 Frattini insiste: "Sul pacchetto clima l'Italia è ancora insoddisfatta" L’Italia ha rifiutato il pacchetto clima-energia presentato dall'Unione europea e aspetta nuove proposte mercoledì: Roma è ancora "insoddisfatta" del negoziato in corso tra i Ventisette sul pacchetto clima, vuole "un compromesso, ma non a ogni costo". A rilanciare la questione dei parametri di emissione di anidride carbonica delle industrie italiane ci ha pensato il ministro degli Esteri Franco Frattini, nel corso del consiglio affari generali e relazioni esterne a Bruxelles, dedicato alla preparazione del prossimo vertice dei capi di Stato e di governo Ue, previsto da giovedì 11 dicembre a Bruxelles. La richiesta di una clausola di revisione per le energie rinnovabili al 2014, secondo Frattini, era una delle richieste "imprescindibili" per ottenere l'accordo dell'Italia ad un compromesso sul pacchetto clima-energia, ed è stata accettata. Ma la presidenza francese ha subito precisato che l'accordo raggiunto con l'Italia sulle energie rinnovabili non prevede la possibilità di rivedere i target nazionali, che ''restano intoccabili'', come ha spiegato il ministro francese dell'Energia Jean-Louis Borloo. Per il resto, "passi in avanti ne sono stati fatti", secondo il titolare della Farnesina: "progressi" rispetto a quanto l’Italia ha rifiutato delle ultime settimane, visto che "la proposta sul tavolo oggi è molto meglio di quella che avevamo a ottobre". Ma il nostro Paese "resta ancora insoddisfatto", ha sottolineato il ministro, per l'ultimo testo di compromesso presentato dalla presidenza di turno francese sul pacchetto clima-energia. Un affondo duro, quello dello del ministro, che potrebbe alzare ancora la tensione con l’Ue per ciò che riguarda il pacchetto energia, che è uno dei tre punti all'ordine del giorno del Vertice previsto per fine settimana. "Abbiamo fatto delle proposte che sono assolutamente indispensabili per l'economia italiana", ha ricordato Frattini: "non possiamo colpire l'economia in questo momento di crisi economica e finanziaria". Oltre ad una revisione per le rinnovabili al 2014, il governo italiano ha chiesto anche un revisione dell'intero pacchetto dopo la conferenza mondiale sul clima di Cophenagen, a fine 2009. "In un momento di crisi globale, anche la ripartizione degli oneri deve essere globale", ha detto Frattini facendo riferimento alla necessità che anche gli Usa, la Cina e l'India partecipino alla lotta contro il cambiamento climatico. Per giustificare l’atteggiamento dell’Italia, stigmatizzato a fine ottobre anche dal presidente di turno dell'Unione europea, Nicolas Sarkozy, Frattini ha poi chiamato in causa "altri paesi" che avrebbero "compreso la tesi italiana di proteggere l'industria manufatturiera". "Se non individuiamo i settori manifatturieri da tutelare, - ha scandito il ministro - io credo che la Germania come l'Italia non potranno dare il via libera a questo testo". Il ministro ha quindi indicato le "linee rosse" alle quali l'Italia non può rinunciare. La prima è un compromesso accettabile sul cosiddetto 'carbon leakage (fughe di carbonio), ovvero la definizione dei settori industriali sottoposti alla concorrenza internazionale e ad alto consumo energetico per i quali verranno assegnati diritti di emissione gratuiti nel periodo successivo al 2013, per scongiurare delocalizzazioni; le trattative in corso mirano ad aggiustare il parametro obiettivo attualmente proposto dalla presidenza francese di turno dell'Ue per identificare i settori a rischio di delocalizzazione, in modo da comprendere nella lista i comparti industriali strategici per l'Italia (vetro, ceramica, carta, siderurgia con forno elettrico). La seconda condizione che pone l'Italia è quella di poter contabilizzare, ai fini del rispetto del proprio obiettivo nazionale per lo sviluppo delle energie rinnovabili (17% nel consumo finale nel 2020), anche l'energia prodotta con fonti verdo nei Paesi extra Ue del bacino mediterraneo. La terza linea rossa, quella dell'inserimento di una 'clausola di revisione' che dovrebbe riesaminare nel 2014 il funzionamento delle misure del pacchetto clima (alla luce dell'eventuale accordo, o mancato accordo, per la riduzione delle emissioni di Co2 da parte dei Paesi maggiori responsabili delle emissioni di gas serra, in particolare Usa, Cina e India), è stata approvata. Sulla questione clima, e sulle affermazioni di Frattini, sono arrivate immediate le critiche del Pd. "Stiamo assistendo ad un'avvilente trattativa del governo italiano", denuncia il ministro dell`Ambiente del governo ombra, Ermete Realacci, "tanto più grave perché così facendo ci isola e inchioda l'Italia nelle retrovie dell'Europa. Non è questa la strada da intraprendere per tutelare la nostra impresa e rilanciare la competitività". "Questa – ha aggiunto Realacci- è, al contrario, la via maestra per il declino e l’allontanamento dell’Italia dai grandi paesi europei, al solo scopo di rimanere ancorati ad un modello di sviluppo vecchio e inadeguato per affrontare la sfida dei mutamenti climatici alla quale siamo chiamati". Duro anche il senatore Pd Roberto Della Seta, capogruppo in commissione Ambiente, secondo il quale "il Governo italiano è sempre più isolato e impresentabile.Come dieci anni fa boicottava l`euro, che ci ha salvato dal tracollo economico, oggi ci chiama fuori dalla leadership europea ai mutamenti climatici che può dare enormi benefici anche per rispondere alla crisi economica".
08 Dic 2008
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2008-12-08 Scajola: "Sì alla richiesta di revisione della direttiva energie rinnovabili al 2014" 8 dicembre 2008 La richiesta italiana per una clausola di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili al 2014 "è stata accettata". Lo ha riferito il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola, al termine del Consiglio energia Ue. I 27 hanno, dunque, trovato un accordo per una clausola di revisione sulla delicata questione delle energie rinnovabili, nell'ambito del pacchetto clima-energia dell'Unione europea, che sará al centro del summit di giovedì e venerdì. "Si tratta di progressi giganteschi" ha detto a Bruxelles Scajola, ottenuti grazie "al pressing forte del governo Berlusconi". Scajola ha sottolineato inoltre che l'accordo di oggi "consente di conciliare le esigenze di rispettare l'ambiente con quelle di tutelare l'economia reale". Sul tavolo, insieme ad altri punti, resta da negoziare un'altra richiesta italiana per ottenere una revisione dell'intero pacchetto clima-energia dopo la Conferenza mondiale sul clima di Copenaghen, a fine 2009. Nel futuro l'Italia, ha sottolineato il ministro per lo Sviluppo economico, punta su un mix di energie rinnovabili, carbone pulito e nucleare per diversificare il proprio futuro energetico. "Bisogna diminuire la dipendenza da singole fonti e quindi diversificare". Parlando di nucleare, Scajola ha detto "che è disponibile su larga scala a livello mondiale, contribuisce alla diversificazione e riduce la dipendenza". In questo quadro, "la Ue ha la missione di favorire la collaborazione tra gli Stati membri perché regole e procedure di sicurezza siano armonizzate e uniformate con modelli europei e venga promosso sviluppo tecnologico". Scajola ha anche rilevato la necessità di "sviluppare nuove reti di interconnessione e rapporti di collaborazione con Paesi esportatori e produttori di energia". L'Italia, ha sottolineato il ministro, "favorisce lo sviluppo di grandi reti europee e, per la sua collocazione geografica, si propone anche come piattaforma di transito e scambio di energia e gas". Per Scajola la Commissione Ue deve mantenere le priorità indicate, "privilegiando i progetti più avanzati come fattibilità". (N.Co.)
Frattini: "Sul pacchetto clima richieste indispensabili per l'economia italiana" 8 dicembre 2008 Sul pacchetto clima "abbiamo presentato alcune richieste che sono assolutamente indispensabili per l'economia italiana". La richiesta di una clausola di revisione per le energie rinnovabili al 2014, accettata dai 27, era "imprescindibile" per ottenere l'accordo dell'Italia a un compromesso sul pacchetto clima-energia. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Franco Frattini a Bruxelles, a margine dell'incontro fra i ministri Ue degli Affari esteri. L'Italia chiede anche una revisione dell'intero pacchetto dopo la conferenza mondiale sul clima di Cophenagen, a fine 2009. "In un momento di crisi globale, anche la ripartizione degli oneri deve essere globale", ha sottolineato Frattini facendo riferimento alla necessità che anche gli Usa, la Cina e l'India partecipino alla lotta contro il cambiamento climatico. L'Italia, ha detto Frattini, è pronta ad un compromesso sul pacchetto clima ed energia, "ma non a tutti i costi". L'Italia, ha precisato il ministro Frattini, "è insoddisfatta" dell'ultimo testo di compromesso presentato dalla presidenza di turno francese sul pacchetto Ue clima-energia. Come Italia, ha detto ancora il responsabile della Farnesina "abbiamo alcune red-lines, in primo luogo la difesa di alcuni settori dell'industria manifatturiera". Servono ulteriori "passi in avanti", ha aggiunto Frattini, anche se uno è già stato fatto attraverso l'introduzione di parametri che serviranno a identificare i settori più a rischio. Settori che per l'Italia devono comprendere anche quelli del cemento, della ceramica e della carta. Secondo il ministro "altri paesi sono stati anche più duri dell'Italia. In particolare il ministro ha sottolineato la posizione "molto dura" della Germania sull'industria manifatturiera e quella assolutamente contraria della Gran Bretagna sul fondo di solidarietà. "Siamo in attesa del nuovo testo di compromesso che la presidenza francese presenterà mercoledì. Un compromesso si potrà trovare lavorando sulle percentuali", ha detto Frattini. "Certo se non si individuano i settori industriali per i quali consentire deroghe, non credo sia possibile trovare un compromesso". La soluzione potrebbe essere la riduzione del fondo di solidarietà previsto per i Paesi dell'Est in modo da aumentare il margine per la tutela di settori dei Paesi industrializzati. "Siccome noi chiediamo -ha spiegato- che alcune quote (di permessi di emissione per le industrie) siano gratuite, è chiaro che si riduce l'importo complessivo" di somme disponibili per il fondo di solidarietá ai Paesi dell'Est. "Alcuni Paesi avevano anche -ha spiegato ancora Frattini- detto di non potere accettare il fondo di solidarietá, noi diciamo solo che questo va ridotto". Ed è su questo, ha fatto capire il ministro, "che si può trovare una soluzione". La decisione finale sul pacchetto clima-energia, confermata dalla presidenza di turno francese, sarà adottata dal Consiglio europeo all'unanimità. In occasione del Consiglio esteri che ha preparato i lavori del vertice Ue di giovedì e venerdì prossimi "è stata ribadita la volontà di chiudere con un buon compromesso". (N.Co.)
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